Mappa delle principali stazioni del primo viaggio in Italia di Mozart
(dicembre 1769 - marzo 1771). La linea nera: percorso
principale da Salisburgo a Napoli, la linea blu: percorso del viaggio di
ritorno. Autore:
Jappalang
I viaggi di Wolfgang Amadeus Mozart in Italia furono fondamentali per la sua
formazione artistica e per il suo successo come compositore. Visitò
l’Italia tre volte, tra il 1769 e il
1773, in un periodo in cui l'Italia era
considerata la patria della musica, soprattutto dell'opera lirica.
Quando fece questi viaggi Mozart
ebbe tra i 13 e i
17 anni, accompagnato dal padre Leopold, un musicista ambizioso e molto
attento alla carriera del figlio prodigio. L'obiettivo di Leopold era
mostrare il talento del figlio e ottenere incarichi prestigiosi presso corti
o istituzioni musicali italiane.
I tre viaggi in Italia:
Primo viaggio (1769–1771) Durata:
Dicembre 1769 – Marzo 1771 Tappe
principali: Verona, Milano, Bologna, Firenze, Roma
e Napoli A Roma Mozart ascoltò il
Miserere di
Gregorio Allegri nella Cappella
Sistina, lo trascrisse a memoria dopo un solo ascolto, senza
errore: un’impresa
straordinaria. Sempre a Roma fu nominato Cavaliere
dell’Ordine dello Speron d’Oro da Papa
Clemente XIV. A Bologna fu ricevuto da Padre Martini,,
un famoso teorico
musicale, lì superò brillantemente gli esami per entrare nell'Accademia
Filarmonica. A Milano gli fu commissionata l'opera
Mitridate, re di
Ponto, che ebbe grande successo al Teatro Regio Ducale.
Secondo viaggio (1771) Durata:
Agosto –
Dicembre 1771 Tappa principale: Milano Il motivo di questo viaggio
era di preparare e dirigere
una nuova opera, Ascanio in Alba, per le nozze dell'arciduca
Ferdinando
d'Asburgo. L'opera fu molto apprezzata, ma non ricevette nessun incarico fisso.
Terzo viaggio (1772–1773) Durata: Ottobre 1772
– Marzo 1773 Tappa principale: MMilano
A Milano allestì l’opera Lucio
Silla, scritta per il Carnevale. Ebbe un buon successo, ma ancora una
volta non arrivò la nomina ufficiale che Leopold desiderava per il figlio.
Mozart assorbì molto dalla musica italiana: lo stile vocale, la scrittura per l’opera, la cantabilità delle melodie. Conobbe compositori italiani importanti come
Giovanni Paisiello e
Niccolò Piccinni. Sviluppò uno stile che univa rigore tedesco e grazia italiana, ponendo le basi per i suoi capolavori futuri come
Le nozze di Figaro o
Don Giovanni.
Mozart (al pianoforte) e il coetaneo Thomas Linley (con il violino),
ospiti della famiglia Gavard des Pivets a Firenze (nel 1770). Quadro:
Autore sconosciuto
Ma i risultati dei viaggi erano magri:
Nonostante il suo talento fu riconosciuto dappertutto, il giovane
Mozart non ottenne un incarico stabile in Italia, come aspirato dal padre, e questo ebbe cause
politiche, culturali e personali.
Nelle corti italiane vigette un sistema
clientelare che funzionava
con un
sistema di protezione e favoritismi, spesso riservato a musicisti locali o a
quelli già inseriti nelle reti di potere. Le posizioni musicali erano
ambite e poche, e furono spesso assegnate per raccomandazione o appartenenza
familiare, più che per merito. Mozart, pur talentuosissimo, era uno
straniero, giovanissimo, e senza una rete influente alle spalle in Italia.
Anche l'opposizione del clero e delle
istituzioni conservatrici ebbe un
ruolo importante. A
Bologna, alcuni membri
dell’Accademia Filarmonica lo consideravano troppo giovane e presuntuoso. Il clero aveva un’influenza enorme sulla musica, e spesso
guardava con sospetto artisti troppo “moderni”. Lo stile
innovativo musicale di Mozart apparve per molti troppo audace in contesti
legati alla tradizione.
Il padre Leopold era molto ambizioso, ma anche poco
diplomatico: nei suoi tentativi di ottenere incarichi per il figlio,
talvolta fu troppo diretto o insistente. Scrisse lettere alle corti
in cui lamentava i favoritismi verso altri musicisti italiani: ma questa
critica non
migliorò certo i rapporti con esse.