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Il duomo di Santo Stefano a Vienna

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Il duomo di Santo Stefano
Il duomo di Santo Stefano, il campanile è alto 137 m
foto:
Bwag

Il duomo di Santo Stefano - il simbolo di Vienna:

Il duomo di Santo Stefano (in tedesco: Stephansdom) non è solo la chiesa più grande e più bella dell'Austria, è stata anche per secoli la chiesa per così dire "ufficiale" della casa reale degli Asburgo: lì furono celebrati i matrimoni di principi ed imperatori, lì furono battezzati i loro figli, lì, nelle sue catacombe furono conservate le urne, i sarcofagi di nobili viennesi, di duchi e di molti Asburgo. Lì gli imperatori facevano a gara per abbellire e arricchire gli interni e per aggiungere sempre nuovi superlativi: il campanile più alto dell'Austria, la campana più grande e più pesante dell'Europa, il tetto più elaborato e decorato del mondo cristiano.

La chiesa è grandissima, anche se a prima vista non dà questa impressione, in realtà sembra stare un po' stretta al centro dello "Stefansplatz". Per rendersi conto delle sue dimensioni bisogna fare un giro intorno a piedi. E poi: non si riesce mai a vedere tutta la chiesa e anche una macchina fotografica fa fatica a riprenderla tutta. Il duomo con il suo maestoso campanile, chiamato dai viennesi con il diminutivo "Steffl", è diventato il simbolo di Vienna.
Il tetto del duomo, decorato con quasi 250.000 tegole policrome
Il tetto del duomo è decorato con quasi 250.000 tegole policrome che rappresentano gli stemmi dell'Austria, di Vienna e degli Asburgo. Inoltre di vedono due date importanti per la costruzione del tetto:
a sinistra: l'anno 1831 è l'anno in cui sono stati aggiunti gli stemmi al tetto già decorato a partire dal 1490; a destra: l'anno 1950 è l'anno del restauro dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale.
foto: Kodiak / Georges Jansoone

L'unione tra l'impero degli Asburgo e la chiesa cattolica:

Nel '700 e '800, cioè nel periodo del più grande splendore degli Asburgo, il potere della monarchia si basava su tre pilastri: sull'esercito che difendeva e allargava i confini del vasto impero e che garantiva l'ordine al suo interno, sulla burocrazia che lo amministrava in modo più o meno efficace e sul clero della chiesa cattolica che teneva insieme le tante popolazioni e etnie diverse. La chiesa, il terzo pilastro della monarchia, voleva avere un simbolo rappresentativo e lo trovò nel duomo di Santo Stefano, esattamente al centro di Vienna, e quindi al centro della monarchia.

Il duomo rappresentava così la salda unione tra monarchia e chiesa cattolica e, di conseguenza, il suo campanile doveva essere il più alto dell'impero degli Asburgo. Per questo fu imposto ai costruttori del campanile del duomo di Linz di fermarsi a due metri sotto quello di Vienna.

Il Portale dei Giganti e le Torri dei Pagani:

Santo Stefano: il Portale dei Giganti e le Torri dei Pagani
Il Portale dei Giganti e le Torri dei Pagani
foto:
Georges Jansoone
Della prima chiesa costruita in questo posto, una basilica romanica eretta intorno al 1150, oggi non c'è più traccia. Le parti più vecchie del duomo di oggi sono il portale dei Giganti (l'ingresso principale del duomo) e le due torri dei Pagani che lo fiancheggiano (foto in alto). Entrambi testimoniano il fatto che le origini del duomo non erano gotiche, ma romaniche. Il nome curioso di "Portale dei Giganti" deriva dalla tibia di un mammut trovata lì durante i lavori di costruzione che all'epoca si credeva la gamba di un gigante annegato lì durante il diluvio universale. Il nome "Torri dei Pagani" è invece dovuto al fatto che furono costruite in un posto dove prima si trovava un tempio pagano. Il nome delle torri doveva ricordare la vittoria del cristianesimo sul paganesimo. L'insieme di parti romaniche, più severe e austere, e di parti gotiche, p.e. i due rosoni finemente intagliati, danno al visitatore un benvenuto veramente spettacolare.
Santo Stefano: la splendida facciata gotica del duomo
La splendida facciata gotica del duomo
foto:
Georges Jansoone

Il duomo che guarda verso l'alba:

Come le moschee che guardano La Mecca anche molte chiese dell'epoca romanica e gotica dovevano avere un orientamento ben preciso: verso il sole che sorge, espressione della convinzione in un vicino giudizio universale. Anche il duomo di Santo Stefano fu costruito in maniera che ogni 26 dicembre (cioè proprio in occasione della festa di Santo Stefano) l'asse che va dall'entrata del duomo all'altare guarda verso l'alba. La parola stessa "orientamento" testimonia che in origine la parola si intendeva come "direzione oriente".
Santo Stefano: il campanile sul lato nord
Il campanile sul lato nord è rimasto incompiuto
foto:
Georges Jansoone

Il duomo di oggi - un capolavoro incompiuto:

Il duomo fu ampiamente ristrutturato tra il 1300 e il 1450 e ricevette così, un po' alla volta, l'odierno aspetto gotico. Ma anche nei secoli successivi il duomo subì ancora molti altri ampliamenti e abbellimenti, anche degli interni e in stili diversi. In parte questi interventi si erano resi necessari per riparare i danni subiti nelle guerre (prima contro i turchi e poi contro Napoleone), in parte furono intrapresi per la volontà dei regnanti che volevano lasciare così un loro segno per il futuro. La costruzione della torre settentrionale (nella foto in basso a sinistra) fu iniziato nel 1467 ma non fu terminata, un po' per mancanza di soldi (servivano nella guerra contro i turchi), un po' perché nel frattempo i gusti erano cambiati (il gotico non era più di moda). La torre settentrionale fu usata anche come punto di osservazione militare, soprattutto durante le guerre contro i turchi e, in tempi più tranquilli e più recenti, come postazione dei vigili del fuoco che dall'alto del campanile avevano un ottimo controllo su tutta la città.

Sui muri del duomo:

All'esterno del duomo Santo Stefano
a sinistra: due stecche di ferro che indicavano delle misure standard, per il mercato che nel medioevo si svolse davanti al duomo, a destra: sigla della resistenza antinazista (tra il 1938 e il 1945)
foto:
Invisigoth67 / Benjamin Drauth
La piazza davanti alla chiesa principale di una città era sempre anche il luogo dove si teneva il mercato cittadino e le fiere che radunavano i commercianti stranieri (la parola tedesca "Messe" significa, non a caso, sia "messa" che "fiera"). Per essere al sicuro dagli imbroglioni che spesso e volentieri usavano misure e pesi truccati il comune fece applicare al muro della chiesa delle stecche di ferro con le misure corrette che ognuno poteva usare per controllare. Un rimedio semplice, ma efficace contro i disonesti.

Durante l'occupazione nazista (dal 1938 al 1945) la sigla "O5" era quella della resistenza antinazista. 5 sta per "E", la quinta lettera dell'alfabeto, O5 significa quindi "OE" = "Österreich" (Austria). Dopo l'annessione dell'Austria da parte della Germania la denominazione "Österreich" era vietata! I nazisti lo lavavano via, ma riappariva sempre di nuovo. Oggi la sigla è incisa nella pietra del duomo e protetta da una lastra di vetro, per ricordare.
Per saperne di più:
1938: l'annessione dell'Austria alla Germania nazista
La resistenza austriaca contro Hitler

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All'interno del duomo:

Entrando nel duomo ci si rende subito conto delle dimensioni enormi e della vastità delle tre navate, anche se il grande numero di visitatori di oggi smorza un po' l'effetto maestoso voluto dai costruttori. Come si vede nella foto in alto, all'interno ci sono anche molti elementi decorativi in stile barocco, aggiunti nel 17° secolo (l'altare maggiore e gli altari addossati ai pilastri delle navate).
Santo Stefano: la navata principale del Duomo
La navata principale del Duomo, in fondo l'altare maggiore del 1641
foto:
Peter Knorr

L'artista tra medioevo e rinascimento:

Tra i capolavori più belli all'interno c'è senz'altro il pulpito in stile gotico-fammingo dello scultore Anton Pilgram (in tedesco "Pilgramkanzel"), realizzato nel 1514-1515. Un particolare che nessuna guida turistica tralascia è l'immagine che lo scultore del pulpito ha lasciato di se stesso, nella colonna che sostiene il pulpito (in basso), come se guardasse la sua opera da una finestra.
Autoritratto in pietra di Anton Pilgram, lo scultore del pulpito
Autoritratto in pietra di Anton Pilgram, lo scultore del pulpito.
foto:
Uoaei1
In realtà, questo autoritratto in pietra è molto più di un capriccio personale dello scultore. Nell'epoca precedente al rinascimento, tra il '200 e il '300, sarebbe stato impensabile e considerato blasfemo che un artista si mettesse in mostra così orgogliosamente.

Nel medioevo l'artista era l'artigiano che doveva servire dio come tutti gli altri, non aveva nessun ruolo emergente. L'opera d'arte non era espressione del suo genio e della sua bravura, era vista solo nella sua funzione di aumentare la devozione a Dio. Quasi mai l'artista firmava la sua opera, e così spesso gli autori delle opere d'arte sono rimasti sconosciuti fino ad oggi.

Il Rinascimento ruppe radicalmente con questa tradizione. L'artista cominciò a riconoscersi come intellettuale che creava opere uniche e irripetibili. I molti autoritratti di pittori e scultori dell'epoca dimostrano non solo un proprio orgoglio artistico, ma anche un ruolo dell'artista nella società completamente cambiato. Ora l'artista era degno della massima stima, il suo genio non era più soltanto servitore di dio, ma acquistò un valore autonomo.

Qui si sposarono Wolfgang Amadeus Mozart e Costanze Weber:

Santo Stefano: lapide commemorativa all'interno del duomo
Lapide commemorativa all'interno del duomo
foto:
www.mozart.com
Nel 2006, nel 250° anniversario della nascità di Wolfgang Amadeus Mozart, fu posta all'interno del duomo la tavola commemorativa che vedete sopra. La tavola dice:
Wolfgang Amadeus Mozart e Costanze Weber
si sposarono il 4 agosto 1782
nella loro parrocchia di Santo Stefano.
Il loro quarto figlio Johannes
e il sesto figlio Franz furono battezzati qui.
Dopo la morte di Mozart nel 5 dicembre 1791 -
poco prima aveva fatto domanda per il posto
di maestro di cappella nella chiesa di Santo Stefano -
fu celebrato qui, il 6 dicembre, il requiem
e le sue spoglie furono consacrate nella Cappella della croce."

La campana "Pummerin":

Ci sono molte altre cose da vedere nel Duono, p.e. la campana "Pummerin" fusa nel 1711 dal bronzo dei cannoni conquistati da Turchi durante il loro assedio a Vienna. Pesa oltre 20 tonnellate, è tra le più pesanti campane del mondo e si trova nella torre nord, quella incompiuta. Crollata e distrutta durante la seconda guerra mondiale fu rimessa in opera nel 1957 e da allora dà il benvenuto a ogni nuovo anno, nella notte di San Silvestro.
La campana "Pummerin"
La campana "Pummerin", nella torre settentrionale.
foto:
Gryffindor
Guardate anche il bell'organo moderno che nel 1960 ha sostituito l'"organo gigante" del 1886, le catacombe e le altre cose che il duomo conserva. Il Duomo di Santo Stefano ha molte cose da raccontare, prendetevi un po' di tempo quando visitate questa bellissima chiesa!
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