Le tradizioni popolari dell'Austria:
Non si può certo dire che un paese come l’Austria sia carente di itinerari,
scelte, opzioni e cose da fare; idee per tutti i tipi, per soddisfare tutti
i gusti, dal culturale al paesaggistico, percorsi in bici e mountain bike,
musei, stazioni termali, centri benessere, laghi e chi più ne ha più ne
metta. Ed è così che i nove regioni dell'Austria offrono un’ampia
gamma di offerta turistica da provocare invidia.
Ciò di cui parlo in questa pagina sono degli itinerari all’insegna del
folklore che anima le diverse festività e ricorrenze dell’anno, ma anche di
una fantasia squisitamente austriaca tra luoghi da fiaba collocati tra
foreste, boschi, nani, elfi, fate e gnomi che caratterizzano o a cui si sono
ispirate storie e leggende dell’Austria.
Le feste popolari in Carinzia:
È a Feistritz, nella valle del Gail in Carinzia, dove a
Pentecoste si festeggia giocando al Kufenstechen, i
cavalieri (i maschi celibi del paese) devono rompere con una mazza di ferro un mastello di legno.
Chi ci riesce può accompagnare le ragazze nubili del paese nella piazza
principale, per aprire le danze.
Durante la stagione estiva sono tipiche invece le ricorrenze per la
vendemmia e il raccolto come quella che avviene il primo sabato di agosto a
Villach in cui si celebrano i frutti della terra nel
Villacher Kirchtag.
Le favole e legende della Carinzia:

La Lindwurmbrunnen (fontana del drago)
nella Neuer Platz (nuova piazza) di Klagenfurt
foto:
Johann Jaritz
Trasferendoci poi in un universo che esula dal folclore l’Austria offre,
oltre ai suoi magnifici palcoscenici naturali, angoli dove la fantasia e il
fiabesco vengono concretizzati e i dove i sogni, per una volta, possono
diventare realtà. Partendo proprio dal capoluogo della regione,
Klagenfurt, il monumento e la leggenda del
Lindwurm non possono che farci fantasticare. La leggenda della
fondazione di Klagenfurt narra di un drago che viveva in una palude tra il
fiume Drau e il lago Wörthersee e di
abitanti provenienti da villaggi circostanti ridotti alla fame per
accontentare la creatura sempre affamata. Il mostro poteva essere ucciso
solo attraverso uno stratagemma: fu così che, costruita una torre, alcuni
legarono ad una catena, con tanto di gancio dalle grandi dimensioni, un toro
grasso come esca. Quando il drago uscì dalla sua palude per mangiare il
bovino, infilzò la propria gola al gancio della catena e morì. La
Fontana del Lindwurm, costruita nel 1593, resta il simbolo e l'emblema
della città di Klagenfurt e della sua fondazione.
Rimanendo in zona una leggenda simile s’ispira alla creazione del
Wörthersee. Dove ora si trova il lago si narra che una volta vi
fosse una città. Gli abitanti, riunitisi poco prima della pasqua per i
festeggiamenti, non si curarono del curioso omino che li ammoniva sulla loro
condotta. La gente lo ignorava e, dopo un secondo avviso, l’omino reputò
immeritevoli quelle persone al punto da aprire il rubinetto di una botte
fatata e far sgorgare acqua fin tanto da annegare tutti i cittadini e
generare un lago, il lago appunto del Wörthersee. Klagenfurt ricorda
l’episodio con la statua Dwarf
dedicata al Wörthersee costruita nel 1965 da Heinz Goll e situata nella
Arthur-Lemisch-Platz.

La statua Dwarf a Klagenfurt
che ricorda la "creazione" del
Wörthersee
Proseguendo verso nord rispetto a Klagenfurt approdiamo a Friesach
dove è stato creato l’Erlebnismuseum Virtuelle Mythenwelt,
ovvero il museo del mondo virtuale dei miti. Qui grazie all’ausilio di
potenti tecniche visive ed acustiche è possibile affrontare un’avventura nel
passato, tra miti medievali e famose leggende come quelle di Merlino,
Artù e i Cavalieri della tavola rotonda e
persino all’interno di un bosco incantato con pietre parlanti.
Verso occidente, a pochi chilometri, ci si può addentrare nella verde
regione del Gurktaler. Qui riposa il famoso Re dei
Boschi dove anticamente, si dice, sorgesse il suo regno. A
ricordarcelo è un parco tematico (Erlebniswanderweg König Waldgeist)
con piacevoli e simpatiche figure intagliate nel legno che permettono di far
rivivere questa leggenda in cui il sovrano riuscì, con l’ausilio degli
spiriti degli alberi, dell’aria, dell’acqua e della medicina a sconfiggere
una perfida strega chiamata Stumpelbein e salvare il suo
bosco e i rispettivi abitanti del regno. È inoltre molto istruttivo ed
educativo dal punto di vista naturalistico.
Un altro parco è situato a Gurk, un paese anch’esso
circondato da boschi, conosciuto per il duomo medioevale. Per i bambini di
tutte le età c’è lo Zwergenpark, dedicato ai nani. Si
articola in alcuni sentieri con circa mille statue di gnomi e omini barbuti
in diverse pose, abiti e ripresi in variegate faccende quotidiane. Numerose
sono le zone per ristorarsi e sostare per assaporare la natura e l’atmosfera
del parco dove è possibile inoltre disegnare e colorare sagome di nani
appena osservati e incontrare un cantastorie.

Il "Märchenwandermeile" (Sentiero delle favole) a
Trebesing è un paradiso per i bambini
foto:
www.babydorf.at
Ma non è finita qui. A Trebesing, dopo non molta strada da
Gurk, esiste un vero e proprio sentiero delle favole lungo 3 chilometri, il
Märchenwandermeile. L’inizio dell’esplorazione avviene
prendendo un trenino/navetta chiamato Taca Tuca. All’ingresso una sorta di
‘antipasto’ con animali persino da accarezzare funge da introduzione al
magico parco fino all’attraversamento di una profonda gola, la
Drachenschlucht o Orrido del Drago, reso possibile grazie ad un
ponte sospeso che per la sua lunghezza (175 metri) è il più lungo delle
alpi. Si passa in mezzo ad un bosco fatato dove si possono trovare diverse
attrazioni nonché personaggi viventi di qualche fiaba.
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