Viaggio in Austria - La storia dell'Austria
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Alto Adige - tra tedeschi e italiani

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La regione storica del Tirolo
La regione storica del Tirolo
Dal 1363 fino al 1918 il Tirolo faceva parte del dominio degli Asburgo, con una breve interruzione durante le guerre napoleoniche. Fino alla fine dell'800 la popolazione delle tre regioni Nord-, Ost- e Südtirol era interamente di madrelingua tedesca, con delle minoranze ladine nel Südtirol. Il Trentino era invece una regione mista italiano-tedesco con una minoranza ladina.

L'Alto Adige in breve:

I gruppi linguistici nell'Alto Adige:

La provincia di Bolzano (Alto Adige)   La distribuzione dei tre gruppi linguistici più importanti in Alto Adige
a sinistra: la provincia di Bolzano (Alto Adige), nell'Italia settentrionale
a destra: la distribuzione dei tre gruppi linguistici più importanti della provincia
verde: comuni a maggioranza tedesca
rosso: comuni a maggioranza italiana
blu: comuni a maggioranza ladina
bianco (Merano): metà tedesco, metà italiano
La distribuzione dei tre gruppi linguistici più importanti in Alto Adige
verde: comuni a maggioranza tedesca, rosso: comuni a maggioranza italiana, blu: comuni a maggioranza ladina, bianco (Merano): metà tedesco, metà italiano
In tutta la provincia: La diffusione del tedesco (nero) e dell'italiano (rosso) in alcune città della provincia: Quelli di madrelingua ladina costituiscono la maggioranza in 8 comuni (su 116) che si trovano nelle zone di:

Cosa si dovrebbe sapere dell'Alto Adige:

L'Alto Adige confina a nord e a est con l'Austria, a ovest con la Svizzera, a sud-est con la regione del Veneto, a sud con la provincia autonoma di Trento e a sud-ovest con la Lombardia. La regione è completamente montuosa, comprende innumerevoli valli, passi, fiumi e laghi. La montagna più alta è l'Ortles (3.905 m). All'Alto Adige appartiene anche una parte delle Dolomiti, dichiarate patrimonio dell'umanità nel 2009. La regione è attraversata, da nord a sud, dal fiume Adige, il secondo fiume d'Italia, dopo il Po. Il passo del Brennero rappresenta il principale valico di frontiera fra l'Italia e l'Austria.

Il settore economico di gran lunga più importante dell'Alto Adige è il turismo: importanti stazioni sciistiche, le terme di Merano, la vasta offerta culturale, la bellezza del paesaggio e l'ottima cucina locale attirano ogni anno milioni di turisti, italiani e stranieri. La provincia di Bolzano è la prima in Italia quanto a pernottamenti, ancora davanti a Rimini e Venezia.

Sui problemi tra altoatesini tedeschi e quelli italiani:

Per evitare malintesi: se, di seguito, parlo di altoadesini "tedeschi" o "italiani" intendo naturalmente quelli di madrelingua tedesca o italiana. Perché secondo il passaporto tutti sono italiani. Le eterne liti sulla questione se gli altoadesini sono prima di tutto italiani, tedeschi, austriaci o tirolesi lascio volentieri agli ideologi dei rispettivi campi.

Fino al 1919 l'Alto Adige faceva parte dell'Austria e la sua popolazione era quasi al 100% di madrelingua tedesca. Dopo la Prima Guerra Mondiale, l'Italia, che era uscita dalla guerra dalla parte dei vincitori, doveva essere accontentata e ricevette il territorio del Sudtirolo dall'Austria che invece aveva perso la guerra. Il dramma incominciò nel 1922 quando Mussolini arrivò al potere: l'Alto Adige fu "italianizzato" con la forza. L'Italia cacciò non solo tutti i tedeschi dai posti strategici dell'amministrazione e dalla vita pubblica, persino la natura doveva diventare italiana: il nome di ogni bosco, ogni ruscello, di ogni montagna e paese, tutti i nomi geografici furono cambiati. Qualsiasi tradizione tedesca fu soppressa, niente doveva più ricordare un passato non-italiano. Fu una durissima umiliazione che molti "tedeschi" dell'Alto-Adige stentano ancora oggi a dimenticare.

Ormai tutto questo appartiene al passato. Oggi, il Trentino-Alto Adige è una regione con uno statuto speciale che garantisce una vasta autonomia e mezzi finanziari parecchio al di sopra rispetto alle altre regioni d'Italia. La provincia di Bolzano è "bilingue", chiunque voglia lavorare per il comune, per la provincia o la regione deve sapere sia il tedesco che l'italiano. Dopo la "stagione delle bombe" negli anni 50 e 60 in cui gli "oltranzisti" tedeschi volevano costringere l'Italia al ritiro dalla regione è tornata la pace, anche a causa di importanti concessioni economiche e politiche che lo stato italiano ha fatto alla provincia di Bolzano.

Ma nonostante ciò tedeschi e italiani hanno ancora difficoltà con la convivenza. Oggi sono spesso gli italiani a lamentarsi, oggi sono loro a sentirsi in un certo modo svantagggiati. I tedeschi si comportano delle volte con una certa arroganza che sembra un misto tra vendetta per i torti subiti nel passato e un sentimento di superiorità che vede negli italiani e nell'Italia solo le caratteristiche dei più banali luoghi comuni: gli italiani sono inefficienti, pigri e inaffidabili.
Un cartello stradale bilingue in Alto Adige Un cartello stradale bilingue in Alto Adige Un cartello stradale bilingue in Alto Adige
foto:
Sassopicco

Un problema senza soluzione?

I turisti tedeschi e italiani difficilmente si accorgeranno di questi problemi. Vengono trattati bene, anche perché portano parecchi soldi e l'Alto Adige vive per lo più dal turismo. Ma basta sfogliare i due quotidiani della regione, "Dolomiten" (quotidiano tedesco) e "Alto Adige" (quotidiano italiano) e ci si accorge che le tensioni tra le due etnie non sono affatto sparite. Sono le persone che vivono lì che sentono di più i problemi dell'irrisolto "problema etnico".

Ci sono due atteggiamenti molto diffusi che certamente non migliorano la situazione: da una parte i tedeschi (o almeno una parte di loro) che si ostinano a non voler riconoscere gli italiani come cittadini dello stesso livello e dall'altra parte gli italiani (o almeno una parte di loro) che si sentono offesi nel loro orgoglio e che hanno come unico argomento: "Siamo in Italia, rispettate questo fatto e adeguatevi!".

E poi ci sono ancora quelli, che negano qualsiasi problema, probabilmente perché secondo loro la discussione pubblica potrebbe disturbare il turismo.

Quelli che cercano una via "tra le etnie", quelli che vedono come valore più importante quello che unisce e non quello che divide fanno fatica a farsi sentire. Ma né l'arroganza da una parte, né l'orgoglio ferito dall'altra - e meno di tutto la politica dello struzzo - risolveranno i problemi di questa bellissima regione bilingue!

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Sergio Vita:
Gli spostamenti di territorio ci sono sempre stati e ci saranno anche in futuro! Qui parliamo di "storia", se tutti guardassero in futuro e tutti si comportassero come persone civili queste discussioni sarebbero superflue. Io sono per metà italiano e metà tedesco e noto ogni giorno che le differenze di mentalità sono una cosa normalissima e non solo tra le diverse nazioni ma anche tra tedeschi o tra italiani . Mi chiedo sinceramente come si fa a pretendere un'Europa unita se non si è nemmeno capaci di capire in campo nazionale che siamo tutti esseri umani? L'unica differenza è che ognuno di noi vive o è nato in un posto diverso dell'altro, alcuni parlano francese altri italiano o tedesco e cosi via.
(20/02/20)

Andrey Crosara:
A mio modo di vederla gli altotesini di madrelingua tedesca non sono italiani: basandomi sulle mie conoscenze personali (vi prego correggetemi se sbaglio) l'Alto Adige era abitato dai ladini. Quando la regione andò sotto il dominio austriaco i coloni austriaci cacciarono i ladini confinandoli nelle regioni orientali della della provincia e nel nord del veneto (quindi sarebbero i Sudtirolesi i veri invasori e non gli italiani).
(14/06/19)

Wolfgang Pruscha risponde:
Lei scrive: "Quando la regione andò sotto il dominio austriaco i coloni austriaci cacciarono i ladini confinandoli nelle regioni orientali della della provincia e nel nord del veneto". Mi scusi, ma questo è una totale sciocchezza. La lenta sparizione (del tutto pacifica) del ladino iniziò già a partire dal '600, cioè 700 anni prima dell'arrivo degli Asburgo in Tirolo, quando i bavaresi infiltrarono nei territori tirolesi. Da allora iniziò una germanizzazione della parte settentrionale della regione. Nella parte meriodionale della regione (nell'odierno Trentino) fu invece l'italiano che ha, nei secoli, sostituito sempre di più il ladino.

Nessuno ha "cacciato via" i ladini. La sparizione pacifica di una lingua o di un dialetto è un precesso storico del tutto normale, avvenuto innumerevoli volte in tutte le parti del mondi. La brutale "italianizzazione" dell'Alto Adige da parte di Mussolini è invece tutta un'altra storia.
(15/06/19)

Christian Zandonà:
Vorrei commentare una esperienza che ho avuto in Alto Adige; e che in nessun altra regione d’Italia, compreso il Trentino, ho mai vissuto: 9 locali su 10 (hotel, case vacanza, residence, bed & breakfast) NON accettano i cani. Quei rarissimi locali che li accettano o fanno pagare 15-20 € al giorno oppure, come mi è successo, mi dicono che accettano solo cani di piccolissima taglia (da borsetta) oppure con il pelo cortissimo, altrimenti poi gli tocca pulire tutti i peli che perdono. Ovviamente ognuno è libero di fare come crede, ma visto che l’Alto Adige si sente superiore a tutto il resto dell’Italia, il fatto di non accettare i cani è roba da medioevo.
(15/11/18)

Wolfgang Pruscha risponde:
Ho fatto una ricerca in internet per verificare queste affermazioni: il sito Booking elenca per l'Alto Adige 4.305 hotel, case vacanza, residence e bed & breakfast, di cui 2.387 accettano anche animali domestici, cioè il 55% (e non 1 su 10). Per fare un confronto ho fatto la stessa ricerca per la Toskana. In questo caso Booking elenca 25.524 hotel, case vacanza, residence e bed & breakfast, di cui 13.167 accettano anche animali domestici, cioè il 52% - meno rispetto all'Alto Adige!
E poi, il fatto che un albergatore fa una differenza tra un barboncino di 5 chili e un cane di San Bernardo di 80 chili dovrebbe essere comprensibile...
(18/11/18)

Ezio Risi:
Voglio solamente far presente che i miei bisnonni, al termine della seconda guerra mondiale,
sono stati costretti dai titini di allora, di scegliere tra il rimanere in Iugoslavia e mantenere la proprietà
della loro abitazione e delle terre che avevano, oppure di divenire cittadini italiani e di perdere tutto.
Non potevano portare con se né denaro né beni mobili. Quelli immobili erano considerati riparazioni di guerra.
I miei hanno scelto la seconda opzione, con grande dolore e sacrificio, sono divenuti esiliati profughi.

Cosa voglio dire? Voglio solo dire a coloro che vogliono annettersi all’Austria (oggi circolano queste voci, anche in riferimento all’ attuale volontà della Catalogna di staccarsi dalla Spagna) che il Trentino è territorio italiano.
Se vogliono perciò divenire austriaci (lei ha detto che non lo vogliono perché non conveniente, ma io non ci credo), possono benissimo lasciare i loro averi, venderseli e andarsene. La storia si ripete con i cicli e ricicli storici. Questo lei lo sa benissimo.
(09/10/17)

Wolfgang Pruscha risponde:
1) La cacciata degli italiani dalla Jugoslavia è una storia molto triste, ma non vedo cosa c'entrano le ingiustizie successe in Jugoslavia dopo il 1945 con quelle successe nell'Alto Adige 25 anni prima. Sono due cose diverse avvenute in contesti storici diversi.
2) I Sudtirolesi che vogliono seriamente l'annessione all'Austria, sono una sparuta minoranza. Se qualcuno ne parla pubblicamente lo fa solo per fare un po' di pressione al governo italiano, per ottenere chissà che cosa. Ma lei parla dei Trentini, e per quanto riguarda loro non ho mai sentito rivendicazioni del genere. 
(11/10/17)

Mario Solenghi:
Vado in vacanza in Alto Adige da anni e mi sono sempre sentito a mio agio: i luoghi sono puliti, ordinati, efficienti, niente cialtroneria e pressapochismo: due più due fa sempre quattro. Ma ciò non significa nulla. A parte Bolzano e poco altro, la popolazione è austriaca e si comporta con i tratti caratteristici (positivi) degli austriaci. So bene che, stringi stringi, gli altoatesini preferiscono rimanere in Italia dove godono di vantaggi inimmaginabili anche per gli stessi austriaci, anche se ammetto con piacere che utilizzano per il bene comune le risorse che sono loro riservate dallo Stato italiano. Ma se guardo alle mie tasche, vorrei che il confine, come diceva il politologo Gianfranco Miglio, fosse posto alla stretta di Salorno.
(30/07/17)

Laurent Laurent:

Le scrivo dalla Francia e leggo con molto interesse l'articolo e i commenti. Vado annualmente, da mezzo secolo ormai, nei Grigioni (Svizzera) e nelle Dolomiti; penso di conoscere abbastanza bene i luoghi e le persone. Da anni mi interesso di antropologia e storia.

Effettivamente, la germanizzazione é stata forte nel Tirolo e il popolo autoctono, i Ladini, ha subito una invasione a larga scala dagli abitanti dell'Impero Austro Ungarico e Germania. Uno degli esempi più eclatanti di questa germanizzazione, avvenuta anche in epoca recente (poco prima la prima guerra mondiale), é la transformazione forzata dei cognomi.

Il cognome "Kostner", per esempio, é in realta "Costa", e "Thaler" è in realtà "Val". La storia di questo popolo é stata per cosi' dire parzialmente cancellata. L'identità di queste persone modificata. Tutti pensano che siano persone di origine tedesca o austriaca, ma invece no!

La questione dell'annessione del Tirolo de Sud all'Italia é solo una piccola parte del problema. I "nuovi" abitanti di lingua tedesca, sono diventati una maggioranza nelle valli e nelle montagne rispetto ai Ladini; ma non sono il popolo autoctono. Questa bellissima zona era una via di comunicazione tra il sud (latino) e il nord (tedesco) e, i Ladini, sono chiaramente un popolo di lingua latina con caratteristiche culturali specifiche. Non so a chi appartenga il Sud Tirolo, quello che é sicuro é che non é Impero Austro Ungarico.

Tutte queste informazioni, e molte altre che raramente i separatisti Sud-Tirolesi evocano, si trovano facilmente su internet (wikipedia e altri siti, tra cui dei siti internet tenuto da ladini). Io sono di madrelingua francese e tutte le ricerche le faccio in questa lingua. Effettivamente, la nozione di germanizzazione é molto più facile trovarla in Francia che in Italia (purtroppo non parlo il tedesco e non ho potuto fare ricerche in questa lingua).
(07/12/16)

Wolfgang Pruscha risponde:
Ha ragione, ma voglio aggiungere una cosa: andando ancora di più indietro nel tempo troveremo sicuramente altre etnie, che sono state soppiantate dai Ladini. Secondo me, le domande "A chi appartiene il Sud Tirol?" e "Chi è il popolo autoctono?" non hanno tanto senso. La ricerca storica è importante e necessaria, ma non sempre fornisce risposte soddisfacenti ai problemi di oggi.
(10/12/16)

Danilo Scopece:
Per rispetto della loro identita’ culturale io preferirei che tornassero con l’Austria o che costituissero uno stato modello San Marino. Non sono e non si sentiranno mai italiani se non per convenienza.
(03/10/16)

Rosario Franco Catania:
Parlo da siciliano che ha vissuto prevalentemente nella svizzera-tedesca, conosco mondo e mentalità di entrambe culture italiana e tedesca e devo ammettere che non sono conciliabili. Alcune parti dello stivale devono convivere con la cultura della mafia, della n'drangheta, della sacra corona unità, più le varie delinquente organizzate localmente. Chi vive a contatto con queste realtà che piaccia o no si deve confrontare con esse. Immagino il fastidio che deve provare un Südtiroler nel vedere un telegiornale che parla di cittá sporche, truffe, estorsioni, pizzo, rapine, sparatorie, incendi dolosi tutte le estati, noncuranza totale verso il verde, inquinamento delle acque, gente che muore di tumore nelle terre dei fuochi. Secondo me ci vuol coraggio nel pretendere l'italianizzazione. Più si scende a sud e più si sente quello che era in principio il mondo, ovvero il CAOS. La Sicilia é l'unica regione a statuto autonomo che può trattenere tutte le entrate tributarie riscosse nell' isola, guardate il risultato. Inoltre siccome non bastano ci divoriamo pure quelle delle altre regioni con un buco al bilancio che non ha eguali.
(22/09/16)

Adriana Frausin:
Onestamente credo che l'Italia debba mettersi una mano sulla coscienza e ammettere di aver sbagliato, ridare la libertà ad una regione che mai sara italiana, a un popolo che mai si sentira' italiano. Roma si faccia da parte. Alles gute Südtirol!
(17/09/16)

Alessandro Tenga:
Mi sono alzato su autobus per far sedere una persona anziana di lingua tedesca. Non mi ha neppure detto grazie né in italiano né in tedesco. Sono arroganti. Lo dico da turista.
(30/08/16)

Wolfgang Pruscha risponde:
Mi dispiace per questa esperienza negativa in Alto Adige.
Ma non crede che cose del genere possano capitare anche nel resto dell'Italia, o in Germania o in Austria? Chiamerebbe per questo "arroganti" anche tutti gli italiani, austriaci e tedeschi?
(31/08/16)

Roberto Alibardi:
Vorrei fare un ragionamento a 360 gradi :
Se guardiamo il passato ci sono stati vinti e vincitori: i romani ad esempio per un periodo molto vasto hanno comandato questi territori come poi alla fine hanno ceduto anche loro con le invasioni barbariche. Il presente dice cosa?
Viviamo in uno stato senza identità e attributi. Dove chi ruba ma con un buon avvocato (senza etica professionale) vince sempre! Regno degli inciuci fin dai livelli politici più bassi.
Poi ci risentiamo se queste persone magari hanno piu privilegi! E la Sicilia, la Sardegna. Dovrebbero essere come loro e perché non lo sono?
Allora dico: se fossimo un paese tosto e ligio nel far rispettare leggi senza sottostare a direttive che ci danneggiano (perché non andare fuori da Europa? Ah già lasciamo stare ... siamo degli incapaci.. non riusciremo mai a sopravvivere senza L'EUROPA!)
Sarei il primo a lasciarli andare sotto l'Austria. Li regalerei proprio con fiocco regalo anche e darei risorse ad altre regioni che dico io!
Siccome però siamo una nazione di derelitti tanto vale buttare i soldi a chi li spende bene no?
(11/07/16)

Wolfgang Pruscha risponde:
Rispondo all'unica frase che ha qualche riferimento all'Alto Adige: "Sarei il primo a lasciarli andare sotto l'Austria." Sarei grato se qualcuno mi dicesse chi in Alto Adige vuole andare "sotto Austria"?? Nessuno, a parte qualche estremista. E anche in Austria è difficile trovare qualcuno che vuole seriamente prendersi l'Alto Adige.
Il resto del "ragionamento a 360 gradi" mi sembra piuttosto uno "sfogo rabbioso a 360 gradi" in cui faccio fatica di trovare qualcosa di ragionevole.
(14/07/16)

Maria Grazia Zollo:
Premetto che non sono di quelle terre, quindi non vorrei assolutamente dire sciocchezze o fare torto a qualcuno.
Forse, come in tutte le terre al confine fra due etnie grandi, ricche di storia e in contrasto (e perciò terre in qualche modo ferite, spesso soggette ad inculturazioni e invasioni, lacerate fra le diverse ideologie), secondo il mio modesto avviso, sarebbe saggio risalire agli eventi storici... non solo degli ultimi secoli ma fin dall'antichità. Poi, cercare sicuramente la via della pace e del rispetto reciproco. Ma innanzitutto cercare la Verità. La Storia, anche la più antica... fino a quella più recente.
Mi permetto di inserire link sulla storia di Bolzano, tratto da Wikipedia. Mi sembra corretto ed equilibrato. Ma appunto, non essendo tirolese non so se le notizie qui fornire siano tutte esatte.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Bolzano

Mi permetto (sempre da Wikipedia è mi scuso di non citare fonti più autorevoli), di inserire il seguente link, relativo alla zona geografica del Norico: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Norico
All'inizio popoli Veneti, Illiri e Celti (a "macchia di leopardo" io aggiungo Camuni/Liguri nelle zone più a sud, verso le zone pre alpine), poi l'arrivo delle popolazioni di etnia germanica (tra caduta impero romano / Alto - Basso Medioevo) e la conseguente fusione.
Forse, (se sbaglio correggetemi) le popolazioni del Tirolo sono frutto di un'unione fra le varie etnie, ma ripeto, pur essendo appassionata di storia, non essendo del luogo, temo di fare errori.
Volutamente non mi sono concentrata nella tormentata storia dei secpli XIX e XX, ma ho voluto dare una "sbirciata" anche nel secoli addietro.
(04/05/16)

Wolfgang Pruscha risponde:
Senza scendere nei detagli credo di poter dire che tra i popoli europei di oggi non ci sia uno che NON sia il risultato di unioni tra altre etnie precedenti.
(10/05/16)

Sandro:
Ca. 800 anni di storia tirolese e ca. 1000 anni nel Sacro Romano Impero non si possono cancellare. Il Süd- Welschtirol (Trentino Ato Adige) non è Italia, noi non volevamo esser liberati, siamo stati conquistati a forza! Questo devono accettare gli italiani che vivono nella nostra regione. Io ho il passaporto italiano però il cuore TIROLESE.
(09/12/15)

Romano Darida:
Penso che adesso le istituzioni garantiscano i diritti di tutti italia e tirolesi rimane solo dar spazio al buonsenso nell'animo della gente. I tirolesi metabolizzino il fatto che adesso sono ampiamente tutelati da tutti i punti di vista e che i motivi di rancore sono oramai sfumati... gli italiani non possono pagare per l'eternita gli orrori di un dittatore le cui vittime per primi sono stati gli italiani stessi.
Adesso è un altra Italia... gli italiani metabolizzino che al di là dei confini nazionali, patrie ecc. i tirolesi sono di cultura e lingua diversa, ci sono in quella terra da secoli prima di noi e cio va considerato e rispettato. E una terra ricca e bella, lo stato italiano repubblicano ha bene operato (agevolazioni fiscali ed economiche alla grande) ma datevi tutti una calmata! Imparate a godervi la situazione, voletevi bene... e smettete di pensare al passato. Avete uno dei presenti piu belli d'Europa e nessun altra situazione potrebbe essere migliore (io personalmente sono stato in Alto Adige e i tirolesi non mi sono per niente simpatici, anzi.)
(08/10/15)

Marco Fabbrini:
RICORDIAMOCI CHE FACCIAMO PARTE DELL’UNIONE EUROPEA SE ANCORA CI SONO CERTI CAMPANILISMI COME FACCIAMO A MANTENERE TALE UNIONE?
(20/08/15)

Patrizio Bucher:
Ricordo ai cari tedescofoni che poco più di 100 anni prima dell'annessione da parte dell'Italia, sono stati gli Austriaci a venire a sud delle Alpi FORZANDO TUTTA LA POPOLAZIONE CHE VIVEVA LI E DI LINGUA LADINA AD ADOTTARE IL TEDESCO.
Quindi i tedescofoni non sono gli abitanti originari e neppure i padroni di queste vallate!!
Per fortuna da noi in Ticino gli Svizzeri-Tedeschi non hanno fatto lo stesso e siamo la prima Repubblica/Cantone la cui costituzione sancisce l'italiano come UNICA LINGUA UFFICIALE.
(26/06/15)

Wolfgang Pruscha risponde:
1) Sta facendo confusione tra "tedescofoni" e "austriaci". I tedescofoni (quelli che parlano tedesco o almeno un dialetto del tedesco) sono stati, da secoli, la stragrande maggioranza in quella regione, fino alla fine della prima guerra mondiale rappresentavano sempre il 90% della popolazione (adesso la percentuale è scesa al 62%).
2) Gli austriaci non sono venuti in Alto Adige, come scrive lei, "poco più di 100 anni prima dell'annessione da parte dell'Italia", gli Asburgo hanno regnato lì, con poche interruzioni, dal 1368 fino al 1918.
3) La lenta sparizione (del tutto pacifica) del ladino iniziò già a partire dal '600, cioè 700 anni prima dell'arrivo degli Asburgo in Tirolo, quando i bavaresi infiltrarono nei territori tirolesi. Da allora iniziò una germanizzazione della parte settentrionale della regione. Nella parte meriodionale della regione (nell'odierno Trentino) fu invece l'italiano che ha, nei secoli, sostituito sempre di più il ladino.
(29/06/15)

Carlo Porta:
Nella complessa vicenda dei confini nazionali, l'Alto Adige rappresenta solo una parte del problema. Mentre gli italiani hanno subito: ad est l'esodo istriano dalmata giuliano ed a ovest quello nizzardo, con la cancellazione della cultura e dell'elemento italiano in quelle terre, risulta singolare che l'unico problema sia quel confine su cui si risultò vincitori. Non è una considerazione nazionalistica, ma solo la segnalazione di un problema: la mancanza di reciprocità nel rispetto delle minoranze etniche. Problema che si presenta anche in Alto Adige, dove la componente germanofona cerca di strappare sempre nuove agevolazioni anacronistiche e contemporaneamente, cerca in ogni modo di assimilare i ladini.
(10/03/15)

Luigi Montotti:
Volevo solo aggiungere qualche considerazione secondo me importante.

Il territorio dell'Alto Adige è stato annesso perché' l'Italia ha vinto la Prima Guerra Mondiale, con il trattato di Saint Germain del 1919 fu quindi annesso questo territorio ma non era stata esplicitata nessuna forma di tutela delle minoranze. Tuttavia Vittorio Emanuele II non effettuò alcun tipo di discriminazioni tanto che anche da un punto di vista linguistico non fu immediatamente richiesta la lingua italiana per le istituzioni locali.

Fu Mussolini che impose tutt'altra linea introducendo l'italiano forzato nelle istituzioni e un atteggiamento ostile verso i tirolesi, tristemente memorabile fu l'uccisione di Franz Innerhofer.
Certo però anche Hitler con gli italiani non si comportò bene , anzi: il caso degli IMI (Internati Militari Italiani) internati nei campi di lavori forzati ancora oggi è materia di discussione.

Dal mio punto di vista personale quando sono stato a Bolzano ho notato che le persone di origine tedesca in media non parlano bene in italiano, ma si comportano in maniera amichevole e penso che questa sia la cosa più importante in un periodo storico globale come il nostro, tra l'altro vivono molti extraeuropei a Bolzano , come ad esempio i cinesi.

In conclusione penso che le tematiche che portano alla divisione andrebbero superate sia da parte italiana che tedesca; non siamo forse all'interno dell'Unione Europea?
(28/08/14)

Tiziana Capogna:
Io l'Alto Adige l'ho conosciuto da molto piccola e sono ricordi sbiaditi, dopo non c'ho più rimesso piede. Per motivi di lavoro, ho conosciuto due colleghi altoatesini in Germania che, con i loro consigli e con la loro estrema disponibilità hanno mostrato molto più calore e amicizia - a fatti - di quanto la maggior parte degli Italiani fanno. Non mi conoscevano, io non avevo niente da offrire a loro se non l'amicizia di una persona che all'estero non conosce nessuno, eppure … non solo è andato tutto liscio come l'olio ma si sono dimostrati veri amici - a fatti, non a parole - e io li considero tali. Un abbraccio a Christoph ed a Egon.
(13/07/14)

Leandro Iseppi:
L’Alto Adige/Sud Tirol è una splendida opportunità per unire due culture ricchissime, diverse, ma complementari.

Mi dispiace per i bolzanini italiani se sono effettivamente discriminati; in questo caso non so che dire. Ma da turista frequento da più di 50 anni l’Alto Adige e non mi sono mai sentito trattato solo “professionalmente "da persone di lingua tedesca o di lingua ladina. Ho sempre avvertito un calore che va al di là della gentilezza (tra l’altro, le donne di lingua tedesca sono splendide!). Certo, non sono mai entrato da nessuna parte (alberghi, bar, etc.) pretendendo che le persone parlino solo italiano, come fanno tanti connazionali che continuano a pensare (e dire!) “Ma perché parlano tedesco, qui siamo in Italia!” Magari glielo spiattellano anche in faccia! Non hanno capito nulla.
L’Italia è una realtà in cui si parla più di 30 tra lingue e dialetti diversi; sta a noi conoscerne più di una/o o di due e riuscire a dialogare con tutti.

Non c’è niente di più stimolante che frequentare liberamente un ambiente multi-lingue (e quindi multiculturale) e riuscire a dialogare con tutti. Forza tedeschi, italiani e ladini del SudTirol/ AltoAdige! Siete unici! Credeteci e abbandonate le discriminazioni residue; il mondo ha ormai da essere multietnico, multi religioso, multiculturale!
(31/01/14)

Marco Fanciulli:
Una volta e per tutte diciamo pane al pane e vino al vino. Evitiamo inutili diatribe su orgogli feriti e presunte superiorità. IL SUDTIROLO E' UN'AREA DI LINGUA E CULTURA TEDESCA. STORICAMENTE LO E' SEMPRE STATA. solo dal 1919 è stata annessa all'Italia come contentino per la guerra vinta. Lo dico da italiano di Milano e non da sudtirolese.

Purtroppo non si può liquidare la storia e la presenza di un passato ingombrante: se ci sono dei risentimenti fra le etnie è dovuto principalmente alla politica di Mussolini nei confronti dei sudtirolesi. La forzata assimilazione di un popolo alla cultura del paese padrone è sempre e comunque un atto di prepotenza, a prescindere da chi venga. A questo bisogna aggiungere altri soprusi, oltre al semplice fatto dell'appartenenza auna cultura diversa che è stata soggiogata.

Non si può assimilare i sudtirolesi all'Italia perché NON SONO ITALIANI. Ne etnicamente, né culturalmente.
Detto da un italiano.
(13/01/14)

Vincenzo:
Penso sia ora di lasciare alle spalle il passato ed unirci per andare avanti nel rispetto delle proprie etnie, nella fratellanza cristiana, ed volerci bene, non si può sempre pensare al passato che ha diviso i popoli con le guerre e con tanti ragazzi che persero la vita a soli vent'anni. Un mio augurio a tutti gli uomini di buona volontà.
(23/12/2012)

Silvana:
Finché la scuola non si adeguerà e preparerà cittadini perfettamente bilingui, la convivenza sarà sempre difficile, meno in città ma più nei paesi. I Sudtirolesi devono capire che siamo in Europa e allargare la loro visione del futuro, gli italiani devono sforzarsi di più ad imparare la lingua degli altri per maggior comprensione: conoscere altre culture è sempre un grande arricchimento personale e aiuta in tutti i campi..
(17/12/13)

Antonino Caudullo:
Non c'è nulla da aggiungere. L'alto Adige è e resterà italiano e bisogna tutelare e difendere l'etnia italiana che viene sempre più spesso discriminata pur essendo nella propria Patria. Siamo l'unico Paese le cui istituzioni non vogliono difendere i diritti dei propri connazionali. Ora e per sempre VIVA L'ITALIA!
(27/06/12)

Wolfgang Pruscha risponde:
Secondo me, chi non cerca di vedere anche le ragioni dell'altra parte non può capire niente.
(28/06/12)

Stefano Bernstein:
Ho scoperto per caso questo sito, bello!
Con riferimento alla convivenza tra italiani e Eingeborenen in Südtirol penso che possa essere utile rammentare un fatto importante, che riguarda, tra l'altro anche il Welschtirol (Trentino).
Quella regione è l'unica annessa alla nazione dei Savoia SENZA un referendum. Possiamo tranquillamente parlare di conquista e NON di liberazione. I servizi segreti italiani infatti, all'inizio del 1919 sconsigliarono di organizzare il referendum in quanto l'esito non era affatto scontato neppure in trentino! Questa notizia è censurata e ignorata in qualsiasi libro scolastico di storia! Le malefatte del nuovo governo italiano furono moltissime in tutta la regione, anche in trentino, culminando però con l'italianizzazione forzata dei südtiroler.
(30/05/12)

© 2023 Wolfgang Pruscha

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