Alban Berg
 Alban Berg (1885-1935)
Alban Berg (1885-1935)
ritratto del 1927 di
	Emil 
	Stumpp 
La formazione musicale e i primi lavori di Berg:
	Alban Berg nasce a 
Vienna nel 
1885 ed è figlio di un 
	commerciante di Norimberga. In famiglia apprende i rudimenti di pianoforte, 
	ma nel 1904 è impiegato in qualità di contabile presso il comune. Nello 
	stesso anno inizia a studiare composizione con 
	Arnold Schönberg; 
	questo incontro risulta per Alban Berg decisivo; resta umanamente legato al 
	padre della dodecafonia per tutta la vita, ed è grazie a lui che matura 
	artisticamente. Anche 
	Gustav Mahler è un maestro che inizia 
	Berg all’arte del pentagramma. Abbandona quasi subito l’impiego burocratico 
	per dedicarsi, a studi conclusi nel 1910, all’insegnamento e alla 
	composizione. Alcuni viaggi all’estero sono importanti per l’incremento 
	della sua fama che ben presto si diffonde in Europa al punto che l’Accademia 
	musicale di Berlino gli offre una cattedra nel 1930; rifiuta l’incarico e la 
	sua musica, con l’avvento del nazismo, viene vietata in tutto il Reich. La 
	conseguenza di ciò è la perdita dei diritti d’autore e ovviamente le 
	precarie condizioni economiche.
	
	
	
	
Per quanto riguarda i suoi lavori già nei primi Lieder per canto e 
	pianoforte il poco più che adolescente Berg manifesta il desiderio di una 
	rottura verso gli schemi armonici che avevano dominato per decenni la scena 
	musicale. L’influsso di Schönberg è provvidenziale e gli permette di 
	comprendere e aderire al principio dell’atonalità. La 
	Sonata per 
	pianoforte (op.1) del 1907, i Quattro Lieder per voce e 
	pianoforte (op. 2) del 1909 e il 
	Quartetto per archi (op. 
	3) del 1910 fanno da base per comprendere quanto il compositore 
	austriaco voglia emanciparsi dai limiti dell’armonia; il linguaggio musicale 
	già in queste prime opere è un elemento organico in evoluzione. Con i
	Tre pezzi per orchestra (op. 6) composti a cavallo tra il 
	1914 e il 1915 la rottura di Alban Berg con gli schemi tradizionali è 
	palese. Una nuova concezione timbrica e armonica avviluppa la creazione 
	regalando una freschezza musicale insolita e di marcato espressionismo 
	musicale. Sulla stessa scia si presentavano già i Quattro Pezzi per 
	clarinetto e pianoforte (op. 5) datati 1913 e i 
	Cinque 
	Lieder per voce e orchestra (op. 4) del 1912.
Il dramma lirico "Wozzeck":
	Il servizio militare cui il musicista è costretto negli anni del primo 
	conflitto mondiale segnano naturalmente una pausa di produzione, ma cresce 
	una bozza, l’idea di un lavoro teatrale, precisamente quello ispirato e 
	tratto dal capolavoro del drammaturgo tedesco Georg Büchner, 
	ovvero il Woyzeck che Berg trasforma in 
	Wozzeck 
	e volge in poesia sonora. La creazione dell’opera porta via molto tempo; 
	viene completata nel 1921, ma apparirà sulle scene solo nel 1925. Il Wozzeck 
	è un dramma lirico assai complesso, ma che riesce a racchiudere e riassumere 
	il disagio della società borghese dell’epoca, con i suoi conflitti, paure, 
	angosce e incertezze.
Alban Berg e la dodecafonia:
	Dopo Wozzeck, Berg abbraccia apertamente la dodecafonia di 
	
Arnold Schönberg. Questi 
	anni sono i più produttivi per il compositore e dopo il 
	
 Concerto da 
	camera per pianoforte, violino e 13 fiati si concentra nella
	
Suite lirica (Lyrische Suite) per quartetto d’archi datata 
	1926 dedicata ad Alexander von Zemlinsky; la Suite è una composizione 
	dodecafonica che si articola in sei brevi movimenti, utilizzando una serie 
	che oltre ai dodici suoni contiene anche tutti i possibili intervalli e 
	presentati in diverse varianti. In questo modo Berg riesce a spingere al 
	massimo le prospettive timbriche degli strumenti ad arco. Trasforma in 
	musica un testo di 
 Baudelaire, Le Vin e 
	poi crea un maestoso e solenne 
Concerto per violino. Due 
	tragedie di 
Frank Wedekind gli forniscono lo spunto per 
	l’opera, rimasta incompiuta a causa della morte, 
	
Lulu. In 
	essa Berg riversa e rispetta ovviamente i canoni della dodecafonia 
	Schönberghiana, tuttavia rielaborandoli ancora una volta cercando di calarli 
	in diversi contesti per sperimentarne forme e temi sempre più vari. La 
	variazione dagli stilemi armonici è impressionante e rispecchia per certi 
	versi anche l’inquietudine dell’artista, i suoi contrasti insoluti.
	
	La prima esecuzione dei 
Fünf Symphonische Stücke aus der 
	Oper Lulu per orchestra si svolge nella Alte Philarmonie Saal di Berlino nel 
	1934. Nel 1935 compone il 
Concerto per violino su 
	commissione di Luois Krasner. L’evento cui è dedicata l’opera è la morte di 
	Manon Gropius figlia dell’ex moglie di Gustav Mahler e del famoso Walter 
	Gropius. 
	
	Il compositore vive sullo sfondo culturale viennese di piena avanguardia che 
	denuncia in modo deciso e violento l’ipocrisia e la falsa moralità 
	dell’Austria asburgica; Berg inizia da alcuni tentativi di scostamento dalla 
	tonalità, per poi via via allargarla fino a raggiungere l’atonalità e le 
	tecniche dodecafoniche, ma sempre amalgamando sapientemente un suo tocco 
	personale. 
	
	Muore il 
24 dicembre 1935 a 
	
Vienna in seguito ad una 
	setticemia non curata.
Testo: 
 Daniele Brina	
	
	
	
	
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