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Vienna: la Votivkirche (Chiesa votiva)

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La Votivkirche - di sera
Di sera, la Votivkirche è illuminata in modo molto suggestivo.
foto:
Peter Bubenik
La Votivkirche (in Rooseveltplatz, in posizione un po' arretrata rispetto alla Ringstraße) fu costruita tra il 1856 e il 1879. Si inserisce nel rinnovamento del centro di Vienna dopo la demolizione del massiccio complesso di mura che circondava la città a partire dal '300. La Ringstraße che nacque in seguito a questo abbattimento è un anello (in tedesco "Ring") di viali lungo 4 km che circonda il centro di Vienna. La strada e i palazzi in stile neogotico, rinascimentale, barocco e neoclassico, che fanno della Ringstraße una dei viali più eleganti del mondo, furono tutti costruiti tra il 1850 e il 1900.

L'imponente chiesa, alta 99 metri con l'interno a tre navate, fu costruita in stile neogotico su progetto dell'architetto Heinrich Ferstel che si ispirò all'architettura gotica francese duecentesca. Molte delle cappelle interne sono dedicate ai reggimenti e ai protagonisti dell'esercito austriaco, il che fa capire che la chiesa non era pensata solo come luogo di culto, ma anche come simbolo nazionale dello stato austro-ungarico.
La Votivkirche
La chiesa fu costruita in stile neogotico su progetto dell'architetto Heinrich Ferstel che si ispirò all'architettura gotica francese duecentesca.
foto:
Leogs

Perché fu costruita questa chiesa?

Nel febbraio del 1853 János Libényi, un giovane sarto ungherese, tentò di uccidere con una pugnalata l'imperatore Francesco Giuseppe, durante una sua passeggiata a Vienna. L'attentato non riuscì, l'attentatore fu, a sua volta, colpito dalla sciabola dell'accompagnatore di Francesco Giuseppe, poi arrestato, condannato a morte e, a una settimana dall'attentato, impiccato. Il motivo di quest'attentato era probabilmente, nell'intenzione del giovane patriota ungherese, commettere un'azione simbolica a favore dell'indipendenza dell'Ungheria.

Dopo il fallito attentato, il fratello dell'imperatore, l'arciduca Ferdinand Maximilian, lanciò una raccolta di fondi per costruire una nuova chiesa a Vienna. La chiesa doveva rappresentare "un ringraziamento dei popoli della monarchia per la salvezza di Francesco Giuseppe". L'imperatore dell'Austria si riteneva inserito nella sua funzione "dalla grazia di dio" e, nell'impero degli Asburgo, la religione cattolica e la politica erano sempre un tutt'uno.

Ma oltre a questo motivo religioso ce n'erano altri due, non meno importanti. Nella seconda metà dell'800 l'impero asburgico era all'apice del potere, ma allo stesso tempo si delineavano chiaramente i motivi che avrebbero portato infine alla sua caduta: il nazionalismo dei popoli balcanici (l'attentato stesso ne fu un sintomo) stava diventando una pericolosa forza centrifuga per lo stato unitario. Già nella motivazione ufficiale per la costruzione si era parlato del "ringraziamento dei popoli della monarchia". La nuova chiesa doveva infatti fungere anche da legame tra i popoli dell'impero di fede cattolica, per smorzare i nazionalismi crescenti.

L'altro motivo è legato al crescente antagonismo tra Austria e Prussia che, in quel periodo, determinò in modo sempre più pesante la posizione dell'Austria nei confronti degli altri stati e territori di lingua tedesca. Furono proprio le autorità prussiane che promossero, in quegli anni, il completamento della costruzione del duomo di Colonia e l'Austria non voleva lasciare al suo nemico numero uno il prestigio di avere una chiesa così grandiosa come quella di Colonia.
All'interno della Votivkirche
All'interno della Votivkirche
foto:
Extrawurst / Extrawurst

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